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Fuori dalle forme comuni di fotografia, Pierrick Gaumé portò le sue Automorphoses a maturazione dal 2006 al 2022. In questa ricerca, si trovò ad esplorare le zone in cui paesaggi si riflettono mentre si deformano su degli oggetti-specchi. Nonostante il fatto che l’autore sceglie di non ritoccarne le foto, le Automorphoses sublimano le distorsioni di città molto diverse. Con le loro mostre e pubblicazioni negli Stati Uniti, in Francia ed in Italia, le Automorphoses rimangono il corpus più importante nel percorso artistico di Pierrick Gaumé.

Dal 2018 al 2020, Pierrick Gaumé ha prodotto una serie di interviste filmate, di citazioni e di ritratti fotografici sul tema dei poteri curativi dell'arte con il titolo Pacifier par l'Art. In forma condensata e tradotta in inglese, venne esportata sotto il nome Portraits in Healing.

Dal modo in cui Pierrick Gaumé ha vissuto il periodo 2004-2020, ha tradotto tramite immagini fotografiche le restrizioni che ha dovuto affrontare per combattere un melanoma maligno. Dopo gli isolamenti della pandemia nel 2020, ha ideato la serie L’Evasione Immobile con la sua sensibilità agli spazi confinati, alle luci basse ed ai dettagli architteturali in chiaroscuro che lo portarono alla finale del concorso #Virtually01 all’autunno 2022.

Nel 2023, una fotografia delle sculture di Kika Bohr, scattata da Pierrick Gaumé, venne scelta per la locandina della sua mostra antologica a Gaeta (Lazio), a cura di Marcello Abbiati (link da vedere sulla pagina "Pubblicazioni" di questo sito).

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